Jennifer Lopez e Ben Affleck si sono sposati, Paola e Chiara si esibiscono di nuovo insieme, Miuccia Prada ha decretato il ritorno della vita bassa e tu non vedi perché non dovresti rispolverare una tua frequentazione risalente al 2010.
Si chiama Martino, e la vostra era una relazione tossica fondata su un mix di gelosia patologica e abusi emotivi. In poche parole, le migliori scopate della tua vita. Avete trascorso sei mesi chiusi in camera da letto, soltanto tu, lui e la sua poderosa, durevole e onnipresente erezione. In tutto quel tempo non hai mai visto il suo pene a riposo. Da allora, le sue irripetibili prestazioni sono state il metro di paragone con cui hai misurato i tuoi partner, che sono sempre usciti sconfitti dal confronto. Così, un po’ per nostalgia, un po’ per necessità, lo rintracci su Facebook e gli mandi un messaggio. Non fai in tempo a chiederti se, dopo secoli, ci sia la minima possibilità di recuperare almeno un po’ della vostra intesa che state già facendo sexting.
Tra una porcheria e l’altra, Martino ti dice che convive con una ragazza da cinque anni, ma la cosa per te non costituisce un problema, anzi! Interpretando il ruolo dell’amante, potrai avere il meglio di lui senza doverti sobbarcare la pesantezza di starci insieme. Sarà come noleggiare una Ferrari per farci un giro quando ti va, ma senza doverti accollare odiose incombenze tipo il super-bollo, l’assicurazione e il tagliando.
Quando finalmente riuscite a combinare un incontro, ti senti come una bambina che sta per ricevere il pony affetto da priapismo che aveva chiesto a Babbo Natale.
Quello che ti trovi davanti quando apri la porta però è il tuo ex, ma come se l’avessi ordinato su Wish. Somiglia vagamente all’originale, solo è molto più stempiato, imbolsito e impacciato di quanto ricordassi: esita all’ingresso come un ragazzino goffo e brufoloso alla festa delle medie quando scatta il momento dei balli lenti. Lo fai entrare e, dopo i convenevoli, siccome lo vedi piuttosto nervoso e tremebondo, per creare subito l’atmosfera giusta gli infili la lingua in gola e rischi di rimanere incollata al suo palato a causa della sua terribile secchezza delle fauci, mentre lui ti stampa sui fianchi l’impronta dei palmi delle mani fradice di sudore.
Capita l’antifona, cerchi di metterlo a suo agio con un minimo di conversazione.
Tu: – Ti trovo bene.
Lui: – Mah, forse sono un po’ ingrassato. L’ultima volta che mi sono pesato ero 93 chili.
Avrei detto di più, pensi.
– Avrei detto di meno – dici: pur di scopare, saresti disposta a sostenere con convinzione qualsiasi stronzata.
Ma dopo poche battute, la conversazione langue. Non avevate granché da dirvi nemmeno tredici anni fa, oggi ancora meno. Ormai hai imparato, appuntamento dopo appuntamento, che l’argomento preferito dei maschi dai trentacinque anni in su sono le ex fidanzate o le ex mogli, ma di cosa si parla quando la fidanzata o la moglie non è ancora ex? Potreste parlare dei vostri trascorsi insieme, ma visto l’imbarazzo che lo paralizza temi che sarebbe controproducente. Tuttavia, dato che vi siete stuzzicati per settimane via messaggio, e per vedervi avete fatto i salti mortali e raccontato balle a destra e a manca, è chiaro che ora, in un modo o nell’altro, dovete scopare per forza.
In effetti Martino non è il solo ad avere mentito a qualcuno per essere qui oggi. Anche tu hai tenuto nascosto quell’incontro alle tue amiche, soprattutto a quelle fidanzate o sposate, che avrebbero di sicuro preso le parti della di lui convivente. Sai che disapproverebbero e giudicherebbero con grande severità la tua tresca con un uomo impegnato, e se devi raccontare un aneddoto piccante vuoi che la platea simpatizzi con te e non con un’anonima cornuta. È davvero ingiusto che la favola della solidarietà femminile salti sempre fuori al momento meno opportuno, mentre latita quando si tratta di lavorare nello stesso ufficio senza fottersi a vicenda, o di non farsi lo sgambetto per accaparrarsi il maschio migliore a una festa.
Dove non arriva la tua etica, comunque, arriva il karma scagliando su di te una tremenda punizione. Nonostante l’impegno di entrambi, a Martino non viene duro nemmeno per sbaglio, e tu, per la prima volta scopri com’è fatto il suo pene senza erezione, provando lo stesso shock di quando hai visto una foto di Carlo Cracco senza barba. Siete entrambi sconcertati e a disagio, come due bambini che giocherellano con un petardo bagnato senza sapere bene che farsene. Dopo infinite tribolazioni, riesci a malapena a dare a quel composto la consistenza di un plumcake Mulino Bianco. Peccato che vi foste dati appuntamento per scopare, non per fare merenda. Vorresti dire che questa imprevista défaillance del pene di Martino ha fatto sì che un idolo si sgretolasse davanti ai tuoi occhi, ma per sgretolarsi l’idolo avrebbe dovuto quanto meno assumere una forma solida, cosa che, ahinoi, non è accaduta e la vostra scappatella si conclude nel modo più inglorioso: con un nulla di fatto. Lui ne esce sconfitto, tu devastata.
Hai scomodato il passato sperando di evocare il favoloso pene eretto di Martino e invece ci hai guadagnato un triste e inutile salsicciotto di Didò. I casi sono due: o tredici anni fa soffrivi di allucinazioni, oppure il tempo trascorso e una collezione di avventure sessuali tra l’insoddisfacente e il grottesco hanno alimentato la leggenda di Martino come paladino della scopata perfetta. Un nostalgico come te, il Grande Gatsby, remando verso quella cazzo di luce verde di là dal molo, non solo scopre che Daisy è una cretina totale ma ci lascia anche le penne. Tu forse non morirai oggi, ma se anche Martino si è rivelato una fregatura, non sai più a che santo votarti.