tumulto s. m. [dal lat. tumultus -us, d’incerta origine]. – 3. fig. Agitazione confusa di stati d’animo contrastanti, stato di grave concitazione spirituale: un tumulto di pensieri, d’idee, di affetti, di opposti sentimenti; avere i pensieri, l’animo, la mente in tumulto; avere un tumulto nel cervello o avere il cervello in tumulto; nel primo giovanil tumulto di contenti, d’angosce e di desio (Leopardi); giunto, tra il tumulto di questi pensieri, alla porta di casa sua, … mise in fretta nella toppa la chiave (Manzoni); fa tacere queste grida e il tumulto che ho nell’anima mia! (D’Annunzio)
Enciclopedia Treccani
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.
Sarai tu – ferma e chiara.
Cesare Pavese
(1950)
il tumulto è
letture
riflessioni
CAGNARA
ossessioni
ricerca
ispirazione
protesta
Tu intendi vero?
Qui non si tratta di gioia.
Io mi consacro al tumulto:
al godimento, che è tutt’uno col dolore,
all’odio che nasce dall’amore,
al tedio che ristora.
Quel che è toccato in sorte
a tutta l’umanità,
io lo voglio godere
entro me stesso.
Voglio con lo spirito attingerla, quell’umanità,
nel più alto e nel più profondo,
e che il suo bene e il suo male
s’addensino entro il mio petto.
Dilatare me stesso
fino al suo sé stesso.
E alla fine, come lei e con lei, fare naufragio!
Johann Wolfgang Goethe
Faust (1831)
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