La bio di Tinder è la versione sentimental-sessuale della sezione interessi e abilità del curriculum vitae. Non a caso, sai di persone che tramite un contatto conosciuto su Tinder hanno trovato lavoro. Sta’ a vedere che non hai capito niente e per scopare ti devi buttare su LinkedIn.
Comunque. La compilazione del curriculum e quella della bio di Tinder hanno alcuni meccanismi comuni.
Chi sul curriculum millanta un’ottima conoscenza del pacchetto Office e la capacità di parlare correntemente quattro lingue, su Tinder, con la stessa faccia tosta, scrive che quello che conta davvero è la bellezza interiore.
Quelli che dichiarano di amare le sfide professionali e di lavorare meglio sotto pressione, sono gli stessi che su Tinder scrivono: Cerco una donna che sappia tenermi testa. In entrambi i casi, alla prima difficoltà li troverai che piangono nello sgabuzzino.
Chi sul curriculum si definisce proattivo, è uno che molto probabilmente su Tinder prima ti ghosta e poi annulla il match.
Campioni di coerenza sono quelli che non riescono a scrivere due righe senza errori di ortografia: lo facevano nel curriculum, lo fanno nella bio.
Ma c’è anche chi si adegua allo spirito del tempo. Ho un’ottima propensione al lavoro in team e amo entrare in contatto con culture diverse, su Tinder diventa: Cerco compagnia per orge multirazziali.
Inoltre, anche su Tinder, come su LinkedIn, si può specificare che tipo di rapporto si stia cercando. Prima di tutto, abbiamo i due poli opposti: quindi si può scegliere tra Relazione seria (contratto a tempo indeterminato) e Niente di serio (collaborazione occasionale). Una terza opzione è Nuove amicizie, che non ha un corrispettivo preciso nel mondo del lavoro ma è la preferita degli omosessuali che si vergognano a scaricare Grindr.
Tra questi estremi, troviamo due diverse sfumature di paraculaggine: le altre voci tra cui scegliere infatti sono Relazione seria, ma vediamo oppure Niente di serio, ma vediamo.
In particolare, la formula Relazione seria, ma vediamo è stata inventata chiaramente per le ragazze che muoiono dalla voglia di scopare, ma cercano di salvare le apparenze. È come quando, alle feste, fingevamo di essere un po’ alticce per farci sbattere da qualcuno senza passare per delle poco di buono.
Ora naturalmente questo non è più possibile, perché dopo il #metoo, i maschi, prima di farti delle avance, ti fanno firmare un consenso informato.
Per i ragazzi, invece, dire di cercare una Relazione seria è lo specchietto per le allodole che fa abbassare le difese alla preda, e il ma vediamo è la perfetta exit strategy. Doveva vedere, ha visto, e ora può levare le tende. E tu non puoi dire che non ti aveva avvisata.
Insomma: per trarre da Tinder il massimo del profitto, o quanto meno per evitare di venire stuprate, rapinate, uccise, o peggio, presentate alla di lui madre al secondo appuntamento, non è necessario essere una profiler dell’FBI o un asso nella selezione del personale. Però bisogna intuire quali insidie si nascondano dietro una bio. Ecco quindi un vademecum per schivare alcune grossolane fregature:
* Quelli che dicono di apprezzare umorismo e ironia, sono brutti.
* Quelli che non scrivono l’altezza sono bassi, e quelli che la scrivono barano.
* Quelli che hanno la bio in inglese, in foto indossano sempre la camicia e tra gli interessi indicano STARTUP e INVESTIMENTI quasi sicuramente vivono ancora con la mamma.
* Quelli che in bio scrivono che hanno voglia di divertirsi, dovrebbero donare il loro corpo alla ricerca sulle malattie veneree.
* Quelli che, quanto a regime alimentare, si definiscono PESCETARIANI sono gli stessi che credono che il surimi sia polpa di granchio.
* Quelli che scrivono Piaccio alle mamme soffrono di disfunzione erettile.
* Se in bio inserisce il contatto Instagram ma poi, quando lo cerchi, scopri che ha il profilo chiuso, è una Bestia di Satana.
* Quelli che nella bio scrivono Astenersi astemie sono dei fuorisede.
* Quelli che tra gli interessi indicano FEMMINISMO sono fissati con il sesso anale.
* Se nella bio scrive Non chiedermi di accompagnarti all’Ikea, ti proporrà di andare a convivere entro i primi 3 mesi.
* Se posta solo foto in gruppo, è sempre il più brutto, il più basso o entrambe.
Non hai mai avuto granché fiducia nei customer service. Sei rimasta delusa persino dal servizio clienti di Vestiaire Collective, un’app dove puoi acquistare oggetti di lusso originali e perfettamente conservati. Figuriamoci cosa potresti aspettarti dal servizio clienti di Tinder, un’app dove, fino ad ora, hai pescato più che altro il corrispettivo umano di quello che si trova da H&M negli ultimi giorni di saldi: avanzi fallati e disperazione.
Ma se potessi conferire con il servizio clienti di Tinder, vorresti suggerire qualche modifica. A tuo avviso, tra le informazioni che gli utenti devono necessariamente inserire, mancano infatti quelle davvero importanti.
- Anamnesi completa, ultimi esami del sangue con indagine per le malattie sessualmente trasmissibili, elettrocardiogramma sotto sforzo, ortopanoramica, spermiogramma e perizia psichiatrica.
- Altezza. Ma quella reale, con tanto di prove fotografiche. Anche per quei pochi maschi che la indicano, infatti, vale la regola aurea dei 5 cm: se lui si dichiara 1.85, sarà al massimo 1.80. Se si dichiara 1.80, sarà alto a malapena come te scalza, e così via. La questione non è solo formale, ma sostanziale. Prima di tutto, uno che mente con questa disinvoltura sull’altezza, chissà quali altre magagne meno immediatamente sbugiardabili potrebbe nascondere. E poi, non ti vergogni ad ammettere che tu hai un problema con gli uomini bassi. Anzi, fosse per te Tinder dovrebbe essere precluso a quelli che non raggiungono l’altezza minima stabilita, come certe giostre di Gardaland.
- Per procedere con la registrazione, l’utente dovrebbe essere obbligato a inserire uno a scelta tra o le misure del pene o l’ ultimo estratto conto. Sei in grado di affrontare una disgrazia alla volta, e vorresti almeno poter decidere tra micro-pene e micro-portafogli.
- Inserire un test rapido di grammatica e comprensione del testo. Alcune conversazioni con certi soggetti che si trovano su Tinder dovrebbero essere riconosciute come ore di tirocinio per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri.
- Se, come avviene in nove casi su dieci, tra gli interessi lui indica viaggiare, allora che specifichi come: con la fantasia, in economica, in business, in ostello o in resort a 5 stelle? Questo è un dato fondamentale, perché, se dovessi partecipare a un programma tv, vorresti sapere se si tratta di Quattro hotel o di Pechino Express.
- Rimanendo in tema viaggi: il soggetto in questione dovrebbe obbligatoriamente indicare la preferenza tra mare e montagna. Nel caso in cui clicchi su montagna, verrà reindirizzato automaticamente alla pagina di unobravo.it affinché si trovi uno psicologo che possa aiutarlo a gestire questa patologia.
- Servirebbe una funzione che scartasse in automatico tutti quelli che credono all’oroscopo. Non per una tua avversione all’astrologia, anzi: ti fidi più dell’oroscopo che del bugiardino della Tachipirina, che tra l’altro, a differenza dell’oroscopo, non ti ha mai messa in guardia dalle vere disgrazie, come gli uomini dell’Ariete e della Vergine. Il problema è che quando un maschio scopre che sei del segno dello Scorpione, reagisce come uno che sta guardando il video dell’incidente di Ayrton Senna
- Ultima, ma non per importanza, la questione della geolocalizzazione, che ti pare gestita in maniera troppo approssimativa. Bisognerebbe fare in modo che l’utente indicasse, rispetto alla propria posizione sulla mappa, entro quanti chilometri vive sua madre.
NOTA BENE: nella tua versione personalizzata di Tinder, qualora la madre di lui risultasse geolocalizzata tre metri sotto terra, scatterà in automatico il Superlike!