Giulio ha quarantaquattro anni. È la prima volta, da quando hai scaricato Tinder, che esci con un ragazzo più grande di te. O forse dovresti dire uomo invece di ragazzo, e più vecchio invece di più grande, ma ragazzo più grande suona decisamente meglio di uomo più vecchio. E poi non vuoi farlo sentire troppo a disagio per la differenza d’età. Anche perché lui crede che tu di anni ne abbia 29.
Giulio si offre di passare a prenderti in macchina: niente bicicletta, monopattino o triciclo, come ti è capitato fino ad ora. E nessuna gigantesca P incollata al lunotto posteriore!
Quando arriva sotto casa tua, scende dalla macchina per aprirti la portiera. Il minimo sindacale dell’educazione e del galateo, ovvio, ma tu rimani ugualmente colpita. Forse perché le tue ultime conquiste sembravano il cast di Gomorra: dei soggetti così poco raccomandabili che, durante gli appuntamenti, controllavi di continuo di avere ancora il portafogli in borsa e dovevi sperare che quello che ti avrebbero puntato contro a fine serata fosse un pene e non un coltello a serramanico.
Giulio ha scelto un ottimo ristorante, e la conversazione è piacevole e varia. Ti racconta del suo studio (fa il commercialista), e della sua passione per l’architettura e la storia dell’arte. Parlate delle mostre che vi interesserebbe visitare, e lui accenna con noncuranza al fatto che, la domenica precedente, è andato a vedere quella su Raffaello assieme a sua madre. Di norma, questo dettaglio ti farebbe fuggire a gambe levate, lasciando dietro di te soltanto una nuvoletta come nei Looney Tunes, ma Giulio precisa che, da quando sua madre è rimasta sola, lui cerca di distrarla e farle compagnia ogni tanto. Concedi il beneficio del dubbio a quel “ogni tanto” e calcoli che, dal momento che Giulio, a quarantaquattro anni, è il minore di tre fratelli, sua madre debba avere a occhio e croce l’età di Wilma De Angelis e alloggiare in una RSA: insomma, è un avversario che ti senti di poter affrontare.

Durante la cena, inizi a rivalutare le uscite con i poco più che quarantenni, elencando tra te e te i lati positivi della faccenda.
1. Hanno gusti più raffinati in fatto di cibo e di vino
2. È probabile che abbiate gli stessi riferimenti culturali
3. Come detto, hanno in media madri più anziane, dunque più prossime alla tomba
4. Hanno amici già sposati e/o con figli, quindi è più difficile che organizzino addii al celibato a Las Vegas o week end di turismo sessuale in Polonia
5. Dovrebbero essere usciti dalla fase dei tirocini non retribuiti. Il che significa stipendio più alto, o stipendio tout court.

Giulio mangia composto ma con grande godimento, e compie un percorso netto dall’antipasto al dolce senza saltare nemmeno una portata, innaffiando il tutto con l’ottimo Chianti che ha ordinato. Soltanto ora, noti che la pancia di Giulio è piuttosto sporgente, anche se sapientemente camuffata dall’abito su misura. Molto bene, pensi: prima di tutto, preferisci sempre qualche chilo in più a qualche chilo in meno, e poi hai una tua teoria secondo la quale a un grande appetito a tavola corrisponde equivalente appetito sotto le lenzuola, dunque la serata non può che migliorare.

Quando lo fai accomodare in soggiorno, la tua profezia si rivela corretta: Giulio ti si avventa addosso, neanche fossi l’ultimo boccone del tortino al cioccolato che ha chiuso la sua maratona gourmande. Nessuna esitazione né tentennamento: decisamente sa dove mettere le mani. Dunque, altri punti a favore dei poco più che quarantenni: non sono stati anestetizzati dal porno online, essendo vecchia scuola preferiscono le scopate in presenza a quelle in DAD, e, se tutto è andato secondo i piani, a quel punto della loro vita sessuale avranno accumulato sufficiente esperienza da sapersi comportare in modo più che decoroso a letto.

L’erezione di Giulio però non è fulminea né marmorea: l’effetto complessivo, più che una catapulta che scatta, è quello di un tenero fiore che sboccia in time lapse. Tuttavia, per come è andata fino a quel momento, (neanche a dirlo, Giulio ha insistito per offrirti la cena), ti senti particolarmente magnanima. Quando finalmente l’erezione è abbastanza stabile, gli infili un preservativo. E Giulio non ha nulla da ridire, a differenza di molti suoi colleghi più giovani: evidentemente, la pubblicità progresso con l’alone viola lampeggiante del contagio da AIDS fa parte del bagaglio culturale di chi è cresciuto negli anni ’80, quanto la vetrina di Ok, il prezzo è giusto!, le penne alla vodka e il disastro di Chernobyl.

Finalmente ti si butta addosso, ma, dopo appena qualche spinta, inizia a sbuffare come un mantice e a lamentarsi perché si sente appesantito dalla cena. Quindi, dopo avere ingollato una dose di Citrosodina orosolubile tirata fuori da chissà dove, cerca una posizione più confortevole, ma, quando s’inginocchia dietro di te a quattro zampe, piagnucola perché gli fa male il menisco destro, al quale è stato operato giusto l’anno scorso. Proponi di scopare in piedi, ma devi ripeterglielo un paio di volte perché da un po’ avverte un fastidioso acufene, e, quando finalmente capisce quello che hai detto, ti risponde che la tua idea di scopare in piedi è da escludere a causa di un paio di ernie L4-L5 e L5-S1 che lo affliggono da anni. Allora lo fai sdraiare a pancia in su, ma non fai in tempo a montargli sopra che ti chiede un secondo cuscino da mettere sotto la testa, perché soffre di reflusso gastroesofageo. Quando finalmente ti piazzi a cavalcioni sopra di lui, gli tieni le mani sul petto, più che altro per essere pronta a fargli il massaggio cardiaco in caso di malore.

Alla fine dell’atto, Giulio è distrutto, paonazzo, con gli occhi sbarrati e il fiato corto. Mentre riprende gradualmente possesso delle sue facoltà, allunga una mano nella tasca dei pantaloni, estrae un blister e ingoia una pillola. Tu pensi sia Viagra, e invece è cardioaspirina. Quando ti chiede un bicchiere d’acqua non sai se sia per berla o per metterci la dentiera. Ovviamente di fare un secondo giro non se ne parla. Nell’attesa che i suoi parametri vitali rientrino nella norma, Giulio ti fa un resoconto sui suoi valori di colesterolo e trigliceridi, sulla scarsa motilità dei suoi spermatozoi e sulla recente asportazione di un neo benigno. A proposito dei riferimenti culturali che tu e i poco più che quarantenni come lui avete in comune, quella che doveva essere una puntata di Loveline con Camila Raznovich si è trasformata in uno speciale di Medicina33 con Luciano Onder.
Mentre Giulio si riveste, (non può fare tardi perché domattina gli applicano l’holter cardiaco) aggiorni la lista che avevi stilato a cena. Perché ora sai che l’unico valido motivo per uscire con un poco più che quarantenne è la reversibilità della pensione.