Quando finalmente tu e Filippo vi ritrovate a letto, ti dai da fare per creare dei diversivi: nonostante la meticolosa preparazione, l’idea di farti leccare i piedi non ti entusiasma. Oltre al fatto che temi che Filippo muoia soffocato dall’impasto di crema e talco. Ma lui, ignaro del pericolo, si sistema in modo tale da avere i tuoi piedi sempre a portata di bocca. Ti era già capitato che altri durante il sesso, complici alcune posizioni, ti baciassero le dita dei piedi, ma era sempre stato un gesto fatto quasi di sfuggita, senza stare troppo a pensarci su. Al contrario, bisogna dare atto a Filippo di essere un tipo metodico: ti ciuccia le dita una per una, dal mignolo all’alluce, come se le avessi immerse in un pacchetto di Fonzies.
Dunque, la domanda ora è: come ci si comporta, mentre qualcuno ti ciuccia le dita una per una, dal mignolo all’alluce? Per quanto il tuo partner si prodighi, a te la pratica non dà alcun piacere fisico: ti lascia del tutto indifferente e anzi, al limite provi un certo imbarazzo per lui, che ora sta impugnando il tuo piede sinistro come se fosse un kebab, e avvolge con le labbra il mignolo leccandolo con voluttà. Proprio in quel momento cerca il tuo sguardo, e tu sai con assoluta certezza che se lo guarderai negli occhi non potrai trattenerti dallo scoppiare a ridere. Perciò adotti l’unica tecnica infallibile quando un maschio si rende ridicolo a letto compiendo una prodezza che tu speri termini al più presto: fingi che ti piaccia tantissimo. Così ti produci in una vasta gamma di smorfie e sospiri che, tra l’altro, ti autorizzano a tenere gli occhi ben chiusi. Come sempre succede, lui scambierà per il rogo di Notre Dame quella che in realtà è l’esercitazione antincendio di una scuola media.
E infatti, entusiasta e rassicurato dalla tua enfasi, Filippo si sposta sul dito accanto al mignolo. A proposito, vorresti interromperlo per chiedergli i nomi delle dita dei piedi, dando per scontato che lui li conosca alla perfezione, in qualità di assaggiatore esperto, e che l’anatomia delle estremità inferiori stia ai feticisti come l’enologia sta ai sommelier.
Filippo prosegue la sua avanzata, mentre l’aria gelida sfiora le dita già ciucciate e umide di saliva facendoti rabbrividire, sussulto che ovviamente interpreta come un tremito pre-orgasmico. Ed ecco che, dito dopo dito, si arriva al piatto forte del menu: l’alluce. Più comodo da succhiare, in quanto dito di sponda, ma meno sfuggente del mignolo, sull’alluce Filippo indugia con evidente soddisfazione. A quel punto, non riesci a impedirti di spiarlo di sottecchi. Ha lo sguardo vitreo e il volto deformato dallo sforzo di succhiare, mentre si muove ritmicamente lungo il tuo alluce, dal basso verso l’alto e ritorno. All’improvviso, l’epifania: è dunque questo che vede un maschio, quando guarda giù mentre qualcuna gli sta facendo un pompino? Un viso stravolto, l’espressione tra l’assente e il sofferente? Un formichiere con gli occhi fuori dalle orbite? Alla sola idea di avere, più e più volte nel corso della vita, offerto quello spettacolo così degradante ti senti morire di vergogna. E come se già non stessi sprofondando nello sconforto, vieni assalita da un dubbio: chi ama a tal punto succhiare le dita dei piedi, si aspetta che gli si ricambi il favore? Non fosse morta, lo chiederesti all’amica di tua madre.